“Questa guerra sta colpendo la coscienza di ciascuno di noi: è quindi fondamentale che, per quanto possibile, ci si attivi per dare una mano a chi arriva in Italia”.
Lo afferma Eleonora Costi, socia fondatrice della mirandolese Scuola del Portico, illustrando il progetto di alfabetizzazione indirizzato ai profughi ucraini.
L’iniziativa, ideata insieme all’associazione Chernobyl, si propone di offrire ai rifugiati un percorso di apprendimento linguistico, utile a un futuro inserimento lavorativo nel nostro Paese. “Non conosciamo i tempi del conflitto”, spiega Eleonora Costi, “per questo, è importante creare prospettive professionali e didattiche.
Attiveremo i corsi a Medolla, Cavezzo, San Felice e Mirandola, creando classi sia per gli adulti, che per i più piccoli”. Ad aiutare gli operatori della Scuola del Portico, vi saranno appunto i volontari dell’Associazione Chernobyl, che, fin dai tempi del disastro nucleare nel 1986, si sono occupati dell’accoglienza di minori presso famiglie nostrane.
“Ci siamo confrontati con questa associazione”, conclude Costi, “e abbiamo riscontrato quanto fosse doloroso per i profughi sentirsi un carico oneroso per le famiglie ospitanti. In questo senso, il corso è la possibilità di cominciare a costruirsi un avvenire, nonostante si arrivi da un’esperienza traumatica, come quella della guerra”.