L’incremento del costo delle materie prime, che negli ultimi anni non sembra arrestarsi e che pesa sempre di più sulle bollette, insieme agli incentivi previsti dalla normativa, hanno spinto sempre più persone ad installare un impianto fotovoltaico per produrre energia pulita ed eventualmente stoccarla ed utilizzarla quando se ne ha necessità.

Di impianti fotovoltaici ne esistono di diversi tipi sul mercato che ognuno può tarare e gestire in base alle proprie esigenze.
Una soluzione che si sta diffondendo sempre di più è l’impianto “a isola”, anche chiamato “off grid”, che permette di avere elettricità disponibile anche in casi di interruzione della corrente come blackout della rete Enel o guasti.

“La grande svolta degli impianti fotovoltaici è avvenuta nel 2021 – con l’arrivo degli impianti cosiddetti “a isola”, in grado di garantire l’autonomia energetica anche in caso di blackout –spiega l’ingegnere Giorgio Forni, titolare di Battery Center Italia, realtà che si occupa di batterie per varie applicazioni -. L’impianto fotovoltaico “a isola” è composto dai pannelli, dalla batteria e
dall’inverter. Permette di produrre energia per alimentare le utenze a cui è direttamente collegato ed è sempre abbinato a delle batterie di accumulo che immagazzinano l’energia in surplus prodotta durante le ore di sole, per renderla disponibile nei vari momenti della giornata, per esempio di notte, oppure in caso di blackout. Chi vuole dotarsi di un impianto fotovoltaico di
tipo residenziale in presenza di un’utenza elettrica attiva ed essere in regola con la normativa vigente, deve connettersi alla rete elettrica nazionale di un gestore.

Questo meccanismo prevede che la parte di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, ma non auto-consumata, sia immessa in rete, conteggiata e pagata al proprietario dell’impianto che l’ha prodotta”.
Poi, ci sono casi in cui per installare l’impianto “a isola”, non è obbligatorio essere connessi ad una rete.
“L’impianto off grid rappresenta la soluzione ideale anche in quelle situazioni in cui connettersi alla rete elettrica risulterebbe dispendioso o difficoltoso – spiega Forni -. E’ il caso di abitazioni situate in luoghi remoti, lontano dalla città, come baite di montagna o case di campagna, imbarcazioni o camper e in tutte quelle situazioni in cui le esigenze energetiche richiedano potenze basse”.
Infatti, è vero che negli ultimi anni gli impianti “a isola” sono i più diffusi, però la scelta dipende da diversi fattori.
“Se l’abitazione è nuova, ha senso predisporre l’impianto “a isola”, – spiega Forni -, se invece sulla casa esiste già un impianto, questo deve essere ricablato per trasformarlo in off grid.

Quindi, è necessario disegnare l’impianto in base alle esigenze e alla caratteristiche dell’abitazione del cliente”.
Fondamentale, poi, come sempre e per tutto, per non avere brutte sorprese è affidarsi a professionisti seri.

Noi – conclude Forni – in base alle richieste del cliente, “disegniamo” la soluzione su misura, studiando il dimensionamento ottimale dell’impianto in base allo spazio presente per l’installazione, l’attuale fornitura della casa, l’autonomia, vendendo anche i componenti per configurare l’impianto, fornendo supporto e consulenza. I nostri clienti sono quelli finali, come il proprietario di una casa o un’impresa, oppure gli installatori”.