SOS PIDOCCHI
Con il ritorno a scuola dei nostri bimbi a ritornare possono essere anche alcuni spiacevoli inconvenienti. Spesso, infatti, la convivenza prolungata tra le aule di scuola è causa di fenomeni come il diffondersi della pediculosi.
Cerchiamo quindi di approfondire l’argomento con il Dott. Carlo Bizziocchi con l’obiettivo di fornire informazioni utili .
Dott. Bizziocchi, come si presenta il pidocchio?
I pidocchi del capo sono parassiti e come tali sono costretti a vivere su un altro essere per nutrirsi e riprodursi. L’infestazione da pidocchi viene definita “pediculosi” e i pidocchi in genere si concentrano soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie. Presentano un corpo grigiastro, di forma allungata e una testa appuntita, ma sono talmente piccoli che difficilmente si riconoscono ad occhio nudo (misurano 2-4 millimetri circa). Sono forniti di zampe uncinate con le quali si attaccano saldamente ai capelli.
Come avviene il contagio?
I pidocchi non volano e non saltano da una testa all’altra, ma si spostano tra individui diversi tramite contatto diretto. Sono quindi a rischio contagio le persone che condividono spazzole, berretti, sciarpe e indumenti in generale o che vivono insieme, indipendentemente dal grado di igiene personale o pulizia degli ambienti.
Giunti sull’ospite, questi insetti depongono le uova dette “lendini”, di minuscole dimensione e di color madreperla spesso sono confuse con la forfora, ma a differenza di quest’ultima sono estremamente difficili da rimuovere poiché vengono cementate al capello. Le uova impiegano circa una settimana per schiudersi, originando una nuova popolazione di pidocchi che diventeranno adulti in una quindicina di giorni.
Va sottolineato che i pidocchi dell’uomo non possono essere trasmessi agli animali domestici, né viceversa. Infatti ogni specie è colpita da un diverso tipo di pidocchio.
Sintomi della pediculosi
Il sintomo caratteristico della pediculosi è il prurito, dovuto ad una reazione allergica agli enzimi della saliva del pidocchio. Infatti per nutrirsi di sangue, il pidocchio morde il cuoio capelluto e inietta una sostanza irritante, simile alla saliva, che provoca prurito.
Le lesioni superficiali prodotte dallo sfregamento possono infettarsi, dando luogo a sovra infezioni di origine batterica, come l’impetigine, oppure provocare delle infiammazioni delle ghiandole linfatiche dietro le orecchie e nella parte posteriore del collo.
A volte l’infestazione può essere priva di sintomi particolari, il che rende difficile la sua identificazione.
Come eliminarli?
Se si sospetta che un bambino sia infestato dai pidocchi, occorre seguire alcuni passaggi:
- Ispezionare attentamente il capo alla ricerca di lendini, soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie, dividendo i capelli in ciocche e usando una fonte di luce per illuminare bene
- Verificare che altri membri del nucleo famigliare non siano già stati contagiati e, in tal caso, iniziare il trattamento nello stesso momento per tutti i soggetti interessati.
- Applicare sul cuoio capelluto prodotti specifici antiparassitari seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. In farmacia ne esistono di diversi tipi sia come gel sia come shampoo medicato
- Utilizzare un pettine a denti fitti per rimuovere le uova (da disinfettare dopo ogni uso).
- Disinfettare indumenti, lenzuola e asciugamani, lavandoli a 60° in lavatrice o lasciandoli all’aria aperta per almeno 48h in quanto i pidocchi del capo non sopravvivono a lungo lontano dal cuoio capelluto.
- Conservare i giocattoli al chiuso dentro un sacco o all’aria aperta per 15 giorni prima di tornare ad utilizzarli.
- Disinfettare pettini, spazzole e fermagli immergendoli in acqua molto calda per 10-20 minuti.
Come prevenirli?
È buona norma controllare periodicamente la nuca dei bambini, non scambiare oggetti personali e utilizzare prodotti specifici (shampoo, lozione) per creare un ambiente sfavorevole all’infestazione da pidocchi.
Ringraziamo il Dott. Carlo Bizziocchi