In Italia è una delle problematiche maggiori dell’ultimo periodo: stiamo parlando dell’inflazione e del conseguente aumento dei prezzi.

Se, in alcuni settori (specialmente quello dei carburanti) la tendenza era già questa in precedenza, la guerra in Ucraina ha certamente esasperato la situazione, estendendo, come conseguenza indiretta dei combattimenti, l’aumento dei prezzi anche ad altri settori.

Sono, dunque, all’ordine del giorno notizie riguardanti la chiusura di attività o la riduzione di dipendenti da parte di queste ultime provocati proprio da queste ragioni.

Ad aumentare sono in taluni casi proprio i costi delle stesse materie prime, mentre in altre circostanze a crescere è il prezzo del packaging, per non parlare, come accennato in precedenza, del costo dei trasporti dei prodotti dai luoghi di produzione ai luoghi di vendita.

Tutto ciò si riversa naturalmente sia sul prezzo che i punti vendita pagano alle aziende produttrici, che, in ultima istanza, sul consumatore finale, che vede crescere, a volte anche nettamente, il costo del prodotto che era abituato ad acquistare a prezzo inferiore.

Questa è la normalità in questo complicato periodo storico: a Mirandola, però, c’è un’eccezione. La parafarmacia PhytoPharmos ha, infatti, deciso, nonostante l’aumento dei costi, di mantenere stabili i prezzi per i consumatori, specialmente per quegli articoli considerati “indispensabili” in caso di necessità, come farmaci e integratori.

“Noi, per scelta – spiega la dott.ssa farmacista Valeria Borraccino – su alcuni prodotti, specialmente integratori, ma anche alcune linee di cosmetici, abbiamo cercato di mantenere i prezzi precedenti, a cui i clienti erano abituati, se non di proporre degli sconti su alcuni prodotti, soprattutto in caso di acquisto simultaneo di più articoli.

Stiamo cercando di andare incontro ai clienti, perché ci rendiamo conto delle difficoltà di questo periodo: del resto, questa è stata la nostra linea anche per quanto riguardava la vendita di mascherine nei mesi più complicati della pandemia”.

Ma da cosa deriva l’aumento dei prezzi che il consumatore vede al momento dell’acquisto di un prodotto?

“Causa dell’aumento dei prezzi – continua la dott.ssa Borraccino – è sicuramente l’aumento dei costi di spedizione. In più, sono aumentati gli stessi prezzi delle materie prime, oltre ai prezzi del packaging: per esempio, molti prodotti confezionati col cartone (tutti quelli contenuti e spediti ai negozi all’interno di scatole), hanno aumentato il prezzo proprio perché è aumentato il costo della stessa materia prima utilizzata per gli imballaggi. E’ una catena: è aumentato il costo delle materie prime, sono aumentate le spese di trasporto (aumento dovuto soprattutto all’incremento dei costi dei carburanti) e questo si riflette su un aumento dei prezzi dei prodotti per il cliente”.

Aumento che, se in alcuni casi è trascurabile, in altri incide, invece, molto sul prezzo finale del prodotto: “Le ditte che ci forniscono i prodotti – spiega la dott.ssa Borraccino – ci hanno avvisato del fatto che i costi dei prodotti sarebbero aumentati. Però, se per tanti prodotti l’aumento è minimo (il prezzo si è alzato fisiologicamente, come accade ogni anno, magari di alcuni centesimi), ci sono prodotti il cui prezzo sarebbe dovuto aumentare anche di due o tre euro e questo, naturalmente, avrebbe messo in difficoltà il consumatore, specialmente in un periodo complicato come questo”.

Per queste ragioni, la parafarmacia PhytoPharmos di Mirandola ha deciso di mantenere stabili i prezzi per i consumatori.