Si sente sempre più parlare della VITAMINA D, cerchiamo quindi di approfondire l’argomento.
Lo facciamo con il dott. Carlo Bizziocchi direttore della Farmacia Pacchioni di Cavezzo.
Vitamina D è un nome generico per indicare un gruppo di 5 pro-ormoni liposolubili tra i quali i più noti sono l’ergocalciferolo (D2) e il colecalciferolo (D3).
La vitamina D è spesso sottovalutata tuttavia è essenziale per molti processi fiosiologici. Una sua carenza infatti oltre a poter causare patologie dei sistemi muscoloscheletrico, immunitario, nervoso e cardiovascolare, è spesso associata a diverse malattie neurologiche, poiché il recettore della vitamina D è espresso in diverse strutture cerebrali.
La sintesi cutanea rappresenta la principale fonte di vitamina D per l’organismo e dipende in maniera significativa dall’esposizione solare.
Considerato che – – al giorno d’oggi stiamo troppo poco all’aria aperta, – che rimane comunque la necessità di proteggersi dai danni solari, – — che spesso alcuni farmaci come le statine ne riducono l’assorbimento, —- che consumiamo pochi alimenti ricchi di vitamina D come pesci grassi, crostacei, tuorlo d’uovo, latte e latticini, funghi
ne consegue che il consumo di integratori può essere necessario per garantire adeguati livelli ematici di vitamina D.
Nell’integrazione, che sarebbe meglio se quotidiana, è fondamentale trovare un prodotto che offra un’elevata biodisponibilità (normalmente soluzione in olio EVO).
Un aiuto per rendere la vitamina D ancora più assimilabile potrebbe venire da particolari ceppi batterici come L. paracasei, L. rhamnosus, L. reuteri e L. acidophilus. in grado non solo di ripristinare l’eubiosi, ma anche di favorire l’assorbimento della vitamina D attraverso la mucosa intestinale.
È consigliabile controllare i valori di vitD almeno una volta all’anno e sicuramente prima di iniziare l’integrazione.